Oggi affrontiamo un discorso che sta molto a cuore a tutte le donne: la scarpa con il tacco.

Chi indossa per tante ore e spesso per tanti anni le scarpe eleganti con tacchi molto alti, tende ad accusare stanchezza o mal di piedi, che se cronicizza prende il nome di metatarsalgia.

La metatarsalgia è uno stato infiammatorio della zona del metatarso, ovvero di quella parte del piede che articola con le dita. Quando indossiamo un paio di calzature con un tacco superiore a 8 cm il sovraccarico che accusano le teste metatarsali è importante e può superare anche l’85% del peso corporeo.

I cuscinetti di adipe che proteggono le teste metatarsali con il tempo si usurano e quindi si ha la sensazione di camminare con dei sassolini nelle scarpe. Mai nessun medico ortopedico consiglierà l’uso di scarpe con tacco 10 cm e per lo più un plantare al suo interno perché per rispristinare i giusti rapporti articolari il piede ha l’esigenza di lavorare con un tacco di 1,5 massimo 3 cm.

Oggi nella foto introduttiva di questo nuovo articolo vi sarà caduto l’occhio sicuramente su questo bel paio di calzature con tacco 10cm con un bel plantare all’interno ( caso eccezionale).

Circa 2 mesi fa abbiamo realizzato un plantare per una nostra paziente che dopo un intervento percutaneo di alluce valgo non riusciva più a camminare in assenza di dolore e con zoppia; piccolo problema: la nostra paziente è istruttrice di ballo nonché ballerina di liscio a livello nazionale.

L’intervento chirurgico aveva creato un alluce rigido, naturalmente più corto rispetto al precedente, ma purtroppo per la paziente sopraelevato rispetto alla seconda e terza testa del metatarso. Questa condizione ha creato un sovraccarico importante su 2° e 3° MT da non riuscire a camminare.

Il chirurgo ha prescritto fisioterapia e naturalmente plantari su misura.

Abbiamo così realizzato un plantare con:

  • cuneo antipronazione
  • sostegno dell’arco mediale e metatarsale
  • tasto di morthon per 1°raggio mt

La paziente è tornata a camminare senza dolore in pochissimi giorni e in 2 settimane ha ricominciato la sua passione nell’insegnare ballo.

Non soddisfatta al 100% ci ha ricontattato dopo 2 mesi, naturalmente super contenta, per chiedendoci di realizzare un nuovo plantare che potesse aiutarla anche con le scarpe più estreme che per esigenze di lavoro è costretta ad utilizzare per gareggiare.

Come è ben visibile dalla foto abbiamo realizzato un plantare su calco in eva ad alta densità, molto rigido ma sottile, perfettamente aderente alla forma dell’arco del piede della nostra ballerina, con un cuscinetto metatarsale di 2 mm.

In questo modo la nostra paziente potrà tornare a insegnare e gareggiare cosa che sicuramente risulterà fondamentale per la sua vita.