Il piede di Charcot è una delle patologie che colpisce il piede diabetico.
Conosciuta anche come Neuro-osteoartropatia di Charcot questa patologia provoca una frammentazione delle ossa del piede determinando una grave deformazione.
Il mesopiede è la parte più colpita pari al 50% dei casi, meno coinvolto il retropiede, raramente avampiede o dita.
Le cause che scatenano il piede di Charcot sono discordanti poiché è una patologia rara e poco conosciuta. In ogni caso si manifesta su pazienti diabetici con età compresa tra 50 e 60, affetti da diabete da circa 10 anni e spesso in sovrappeso.
I sintomi del piede di Charcot sono spesso confusi con altre patologie quindi difficile da diagnosticare. Il piede subisce una acuta infiammazione accompagnata da arrossamento della cute, dolore improvviso, aumento della temperatura del piede. Spesso radiograficamente vengono confermate delle fratture ossee della sezione del piede incriminata.
In una diagnosi tempestiva si limitano i danni nel non far deformare completamente il piede che appare a dondolo, diversamente la patologia si cronicizza fino a non distinguere le diverse ossa tra di loro.
Diventando una malattia cronica è difficile la guarigione.
Nella fase acuta il paziente deve indossare uno stivaletto rigido che impedisca la flesso estensione della caviglia e flessione del piede per circa 3 o 4 mesi. L’immobilizzazione e il non caricare sono la pratica più sicura per limitare ulteriori fratture o peggioramento della situazione. In caso di ulcere devono essere monitorate e curate evitando ulteriori infezioni e quindi calcolare il rischio dell’amputazione.
Terminata la fase acuta il paziente potrà indossare delle calzature su misura con un plantare su calco che possa permettere alla pianta del piede un appoggio totale. I materiali che vengono utilizzati per la costruzione del plantare su calco nel piede di Charcot sono 3 inglobati in un multistrato con densità differenti.