Il corpo umano è una macchina complessa, composta da uno scheletro che viene tenuto in equilibrio da una tensione muscolare collegato tramite i tendini.
Ognuno di noi ha una postura o degli atteggiamenti posturali che possono essere sbagliati ma in perfetto equilibrio.
Cosa significa equilibrio del corpo?
Il corpo umano è in equilibrio quando riesce a muoversi nello spazio: camminare, correre, sedersi e rialzarci senza alcun sintono o fastidio.
Essere in equilibrio quindi non significa essere dritti o avere una postura corretta, ma significa riuscire a eseguire i movimenti quotidiani in maniera fluida e asintomatica.
Se facciamo un esempio di un piede piatto e quindi non fisiologicamente corretto, può essere del tutto asintomatico ma in perfetto equilibrio nel suo sistema.
La stessa situazione la posiamo trovare nella colonna vertebrale e nel bacino. Una colonna con scoliosi e con rotazione di bacino può essere totalmente asintomatica ma in perfetto equilibrio.
Quando però questo equilibrio viene meno si manifesta il sintomo determinato dal dolore.
Ecco perché quando i nostri pazienti ci chiedono:

  • ma io ho avuto sempre il piede piatto!
  • ma io ho sempre avuto la scoliosi!

Si certo, il sistema corpo umano è sempre stato in grado di lavorare appunto in equilibrio, ma nel momento in cui questo si perde, il sintomo è il primo suo campanello d’allarme.
Nella frase introduttiva abbiamo detto che il corpo umano è un sistema complesso composto da uno scheletro e quindi da ossa tenute tra di loto in equilibrio tramite delle molle e delle corde ovvero i muscoli, tendini e legamenti. Quando una di queste strutture subisce un trauma, si modifica e quindi perde la sua funzione.
Il trauma può significare una caduta o un movimento articolare troppo ampio quindi non fisiologico oppure può avvenire per causa di degenerazione dei tessuti.
Il compito dei nostri tecnici ortopedici è quello di ristabilire il corretto equilibrio tramite la terapia ortesica plantare ovvero lavorare sull’appoggio del piede base del nostro corpo.
Quando lavoriamo su un bambino il plantare può essere definito correttivo affinché corregga la struttura del piede piatto o del ginocchio valgo, strutture spesso asintomatiche in età adolescenziale, in modo da tenerle in equilibrio.
In età adulta il plantare viene realizzato perché il paziente manifesta il sintomo e quindi il plantare corregge il sistema nel momento in cui lo si indossa.

Distinguiamo 2 pazienti adulti:

  • il paziente A
  • il paziente B

Il paziente A utilizza il plantare nella maggior parte della giornata, quando lavora e quando fa sport quindi per il 70% delle ore della sua giornata.
Il paziente B utilizza il plantare sempre, in qualsiasi scarpa e in tutte le situazioni.
Il paziente A ha ristabilito il suo equilibrio con il plantare su misura e quindi in alcune situazioni può anche non utilizzarlo perché sta bene, e magari quando dopo qualche anno che il plantare si sarà usurato non lo rinnoverà.
Il pazienti B rimane in equilibrio solo ed esclusivamente con il plantare perché senza di esso l’apparato locomotore non riesce a ritrovare un suo equilibrio. Questo paziente rinnoverà il plantare quando sarà usurato.
Quando facciamo un plantare per la prima volta non possiamo dire che tipo di paziente saremo se A o B perché ognuno di noi reagisce diversamente, la cosa più importante è esser sicuri che il plantare risolva in pieno il problema e che non ci di fastidio ma che si possa utilizzare senza avere alcun male.

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